Percorsi accessibili a Verona: i 5 sensi

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In breve

I percorsi accessibili a Verona che ti racconto in questo articolo sono definiti in un percorso chiamato: i cinque sensi e la città. Vi porto in uno dei luoghi più amati dai Veronesi e dai viaggiatori e vi invito a ripensarlo e a viverlo in stretta relazione con voi stessi, in uno dei percorsi accessibili a Verona più vocati alla scoperta del nostro spazio interiore.

Molte delle nostre esperienze passano dalla vista, sono veloci e spesso superficiali, ma sarebbero più complete e durature se ci prendessimo il tempo di fare attenzione a tutti i nostri sensi
Per questo, ho scelto per questi percorsi accessibili a Verona poche tappe, facendole corrispondere a diverse percezioni sensoriali.

Alla vista associamo il tatto, toccando i materiali delle mura medievali; proviamo ad affidarci ad un amico per camminare ad occhi chiusi in una via trafficata e cerchiamo di indovinare suoni e rumori; sul ponte levatoio e nel cortile di Castelvecchio sperimentiamo che il tatto non passa solo attraverso le mani; annusiamo il particolare odore dell’Adige e degli alberi lungo la riva, assaporiamo un prodotto locale.

Queste esperienze coinvolgono i 5 sensi e lo fanno in modo speciale, perché permettono di dimenticare, per un attimo, i sapori, gli odori e le superfici usuali, dedicando del tempo alla scoperta di sensazioni nuove, profondamente legate con la città di Verona.

Durata : a partire da 2 ore.

Tariffa: a partire da 75€/h

Contatta la guida: manuela.uber@gmail.com

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Come sono organizzati i percorsi accessibili a Verona

Questa tipologia di visita si adatta a persone con disabilità, a bambini e a tutti i viaggiatori curiosi. Il percorso può essere deciso in accordo con la guida per rispondere ad esigenze speciali e interessi specifici.

foglie su un muro dei percorsi accessibili a verona


(1) Emozioni nel cuore di Verona

Non si sente solo con i cinque sensi tradizionali, ma anche con il cuore. Visitiamo i luoghi più famosi della città antica come Piazza Bra con la maestosa Arena che incute soggezione, proseguiamo per la vivace e pittoresca Piazza Erbe dove ci sentiamo partecipi della vita locale, ci intrufoliamo in un vicolo e in una corte silenziosa per conoscerne la storia e allo stesso conoscere noi stessi. 

La città porta traccia della presenza millenaria delle persone che l’hanno costruita, modificata e vissuta. Ci sono spazi che ci fanno sentire a casa, ci mettono allegria, altri che ci invitano alla quiete. 
Proveremo insieme a rallentare il passo, abbassare la voce e ascoltare il dialogo interiore tra il genius loci e la nostra anima.

(2) Lo spazio e noi

Questo percorso intende far cogliere l’importanza dello spazio personale in relazione a quello peripersonale ed esterno. 

Piazza San Zeno e la Basilica sono le due tappe fondamentali. Lo spazio aperto, regolare, di ampio respiro della piazza si misura sia con lo sguardo che a passi. La facciata della chiesa si innalza mostrando forme diverse come il rosone, il timpano, il protiro, materiali locali caldi alla vista e diversi al tatto, come il marmo dei grifi e il mattone.

donna con occhi chiusi che riflette

Il chiostro ci invita al silenzio e al rispetto di alcune regole, regole lontane da noi nel tempo ma che ci ricordano quelle della nostra quotidianità; percorrendolo si coglie la forma dello spazio quadrangolare segnato dalle colonnine e dagli archi. 
L’interno della basilica ci riporta a misurarci in rapporto alla grandezza, questa volta racchiusa da muri e da un magnifico soffitto ligneo.

Con le nostre braccia e i nostri corpi si possono misurare i pilastri e capire come ogni elemento costituente l’edificio sia di fondamentale importanza per la sua resistenza, così come ciascuno di noi, con le sue diversità e peculiarità è fondamentale per la vita e l’armonia del nucleo familiare, associativo, sociale di appartenenza.

Fonti delle immagini: Foto di Renato Muolo su Unsplash, Foto di Eli DeFaria su Unsplash